disturbi del comportamento

Disturbi del comportamento

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I disturbi del comportamento comprendono una serie di condotte in cui il disagio e la sofferenza psicologica interni vengono rivolti verso l’esterno, causando problemi nell’autocontrollo delle emozioni e dei comportamenti, attraverso la messa in atto di condotte disfunzionali come l’aggressività, comportamenti oppositivi e provocatori, iperattività, l’impulsività, la sfida, la violazione delle regole ed altre condotte considerate socialmente inappropriate.

In età prescolare e scolare, gli eccessi comportamentali possono verificarsi in modo isolato e temporaneo, legati ad esempio a specifiche situazioni o alla particolare fase di sviluppo e crescita, oppure possono reiterarsi tanto da costituire un campanello di allarme per l’insorgere di eventuali disturbi. Risulta perciò importante analizzare e comprenderne la frequenza, la persistenza e la pervasività nelle differenti situazioni, oltre all’eventuale conseguente compromissione dei contesti sociali, relazionali, educativi e lavorativi, e l’impatto di questi sulla persona interessata e sulle altre persone a questa legate e appartenenti ad un determinato e comune contesto. Alcuni tra i più comuni fattori scatenanti tali condotte disfunzionali vengono individuati nei bassi livelli di paura di fronte a situazioni potenzialmente dannose per sé e per gli altri, associati ad una ridotta capacità empatica verso l’atro ed una maggiore impulsività; così come anche livelli estremamente elevati di attivazione emotiva, correlati a scarse capacità di autocontrollo.

Nell’adulto tali problematiche assumono simili caratteristiche e vedono la presenza di difficoltà nel mantenimento dell’attenzione e nel portare a termine i compiti assegnati, dimenticanze, propensione ad evitare impegni che richiedono uno sforzo protratto nel tempo, agitazione, un’eccessiva impulsività comportamentale e verbale, disorganizzazione, scarse capacità sociali e riflessive, labilità emotiva e frequenti sentimenti di noia e insoddisfazione.

Più in generale i principali sintomi relativi ai disturbi del comportamento comprendono:

  • difficoltà di gestione e controllo delle proprie emozioni;
  • incapacità di conformare il proprio comportamento alle richieste dell’ambiente;
  • scarsa capacità di prendere in considerazione il punto di vista altrui;
  • bisogno impellente di soddisfazione delle proprie necessità con pretese di priorità;
  • rendimento scolastico/lavorativo al di sotto delle competenze intellettive;
  • aggressività, rabbia, oppositività, provocazione, trasgressione delle norme sociali e morali.

Tali problematiche possono essere causa di una rilevante compromissione del funzionamento del soggetto nei vari ambiti di vita.

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Domande Frequenti

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Durante il primo colloquio, lo psicologo si presenta e fornisce le informazioni relative alla propria metodologia di lavoro, chiede informazioni relativamente alle problematiche che hanno portato la persona a richiedere un aiuto, ed insieme vengono concordati gli obiettivi e le modalità e tempistiche del trattamento.

Verranno raccolte informazioni rispetto allo specifico disagio, al contesto di vita, la storia personale e la motivazione ad avviare un percorso.

La principale finalità dei primi colloqui sarà quella di una reciproca conoscenza volta alla costruzione di un rapporto di alleanza e fiducia.

Lo psicologo è tenuto al Segreto Professionale, secondo i relativi articoli (11, 12, 13, 14, 15, 16, 17) del Codice Deontologico degli Psicologi Italiani, pertanto tutte le comunicazioni tra psicologo e paziente rimangono riservate e protette dalla legge. Le uniche eccezioni riguardano, come in qualsiasi altro settore professionale, eventuali minacce di pericolo per te o per altre persone.

Per i minori di 18 anni è necessario il consenso informato di entrambi i genitori o dei tutori (art.31 del Codice Deontologico degli Psicologi Italiani).

Nel lavoro con i minori, in base alla valutazione del caso, è inoltre altamente auspicabile una collaborazione con la coppia genitoriale o eventualmente con l’intero nucleo familiare.

È possibile interrompere il trattamento in qualsiasi momento, è comunque consigliato discuterne prima insieme allo psicologo, al fine di individuare insieme le motivazioni e le modalità di conclusione.