disturbi dell'umore

Disturbi dell'umore e sintomatologia depressiva

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I disturbi dell’umore sono caratterizzati da un disagio psicologico che può essere più o meno intenso, da una serie di sintomi fisici molto soggettivi e da modificazioni nel modo di pensare che incidono significativamente sulle capacità di funzionamento dell’individuo, da un punto di vista socio-relazionale e lavorativo/scolastico; la caratteristica comune è la presenza, a seconda delle condizioni, di umore triste, labile, altalenante, vuoto o irritabile. Fattori scatenanti possono essere esperienze traumatiche, la perdita di persone care, eventi stressanti. La depressione implica alterazioni del tono dell’umore ed è tra questi disturbi il più diffuso, principalmente caratterizzata da:

  • tristezza, senso di vuoto, sentirsi “spenti”, scoraggiati, giù di tono;
  • riduzione dell’interesse e del piacere per le attività quotidiane prima ritenute piacevoli (anche dell’interesse e del piacere sessuale)
  • aumento o perdita dell’appetito e del peso;
  • disturbi del sonno (difficoltà a dormire o bisogno di dormire troppo);
  • affaticamento e mancanza di energie;
  • difficoltà di concentrazione, memoria e nel prendere decisioni;
  • eccessivi e inappropriati sentimenti di colpa e autosvalutazione;
  • eventuale ideazione suicidaria.


Generalmente insorgono emozioni caratterizzate da una continua e profonda tristezza, apprensione e disperazione, apatia e rabbia. La persona si percepisce emotivamente labile e fragile, tendente spesso al pianto, emerge un sentito e pervasivo pessimismo, calo dell’autostima e pensieri negativi, oltre ad un considerevole calo dei livelli di energia e di attività, accompagnati da una continua sensazione di stanchezza e marcata difficoltà decisionale e nell’affrontare le proprie incombenze o anche semplici azioni; a livello cognitivo può essere presente una ricorrente ruminazione e/o rimuginio. La depressione può manifestarsi con differenti livelli di gravità: alcune persone presentano sintomi depressivi lievi e transitori, a volte specificatamente correlati ad un determinato evento di vita, mentre altre persone presentano delle forme più gravi, caratterizzate da un’estrema difficoltà nello svolgere le attività quotidiane, con una maggior durata nel tempo.

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Domande Frequenti

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Durante il primo colloquio, lo psicologo si presenta e fornisce le informazioni relative alla propria metodologia di lavoro, chiede informazioni relativamente alle problematiche che hanno portato la persona a richiedere un aiuto, ed insieme vengono concordati gli obiettivi e le modalità e tempistiche del trattamento.

Verranno raccolte informazioni rispetto allo specifico disagio, al contesto di vita, la storia personale e la motivazione ad avviare un percorso.

La principale finalità dei primi colloqui sarà quella di una reciproca conoscenza volta alla costruzione di un rapporto di alleanza e fiducia.

Lo psicologo è tenuto al Segreto Professionale, secondo i relativi articoli (11, 12, 13, 14, 15, 16, 17) del Codice Deontologico degli Psicologi Italiani, pertanto tutte le comunicazioni tra psicologo e paziente rimangono riservate e protette dalla legge. Le uniche eccezioni riguardano, come in qualsiasi altro settore professionale, eventuali minacce di pericolo per te o per altre persone.

Per i minori di 18 anni è necessario il consenso informato di entrambi i genitori o dei tutori (art.31 del Codice Deontologico degli Psicologi Italiani).

Nel lavoro con i minori, in base alla valutazione del caso, è inoltre altamente auspicabile una collaborazione con la coppia genitoriale o eventualmente con l’intero nucleo familiare.

È possibile interrompere il trattamento in qualsiasi momento, è comunque consigliato discuterne prima insieme allo psicologo, al fine di individuare insieme le motivazioni e le modalità di conclusione.